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Le 10 auto di serie più potenti del pianeta

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Dai “mille cavalli” ibridi alle hyper-EV da 2.000 CV

La nuova era della potenza: oltre i 1.000 cavalli

Per anni il parametro che definiva un’auto estrema era la velocità massima; oggi, con limiti sempre più diffusi, il vero metro di paragone è la potenza assoluta. Turbocompressori di taglia aeronautica, sistemi ibridi “torque-fill”, batterie a 800 V e motori elettrici da record hanno spinto le cavallerie ben oltre la soglia psicologica dei 1.000 CV. Ecco, in ordine crescente, le dieci vetture omologate per uso stradale con il numero di cavalli più alto al mondo: modelli che trasformano ogni accelerazione in un’esperienza più vicina al decollo che alla guida tradizionale.

10. Ferrari SF90 XX Stradale — 1.030 CV

Maranello inaugura la lista con la sua prima “XX” omologata: V8 biturbo da 797 CV, tre motori elettrici e pacchetto aerodinamico ispirato alle GT3. La spinta combinata porta da 0 a 200 km/h in 6,7 s, mentre l’e-boost riempie ogni frazione di secondo fra un cambio marcia e l’altro. Il tetto fisso in carbonio, l’alettone a collo di cigno e il peso sotto 1.560 kg ne fanno la Ferrari stradale più estrema di sempre.

9. Aston Martin Valkyrie — 1.160 CV

Disegnata con l’aiuto di Adrian Newey, la Valkyrie monta un V12 Cosworth aspirato da 6,5 litri che gira a 11.100 giri/min e un KERS da 160 CV. Con soli 1.270 kg di massa, raggiunge 1.100 kg di deportanza a 240 km/h: di fatto un prototipo LMP1 targato. L’abitacolo a piedi sollevati, il volante stile F1 e le sospensioni push-rod inboard trasformano anche il tratto più banale in un warm-up lap di Le Mans.

8. Koenigsegg Jesko — 1.280 CV

In configurazione benzina standard (E85 porta a 1.600 CV), il V8 5.0 svedese impiega un albero motore piatto di 12 kg e turbocompressori con e-compressor elettrico anti-lag. Il cambio Light-Speed a 9 innesti multipli realizza passaggi marcia in 20 ms senza sincronizzatori. Con l’ala High-Downforce genera 1.400 kg di carico a 275 km/h, ma la versione Absolut punta a 500 km/h di velocità teorica.

7. Koenigsegg Regera — 1.500 CV

La prima ibrida di Ängelholm rinuncia al cambio tradizionale: il Direct Drive collega il V8 biturbo da 1.100 CV a tre motori elettrici tramite un rapporto fisso 2,73:1. Il risultato è un’ondata continua di coppia (2.000 Nm) che spinge da 0 a 400 km/h in 22,8 s. Grazie a batterie da 4,5 kWh raffreddate a liquido e interni in pelle trattata con olio di colza, abbina brutalità tecnica e sostenibilità artigianale.

6. Bugatti Chiron Super Sport 300+ — 1.600 CV

Il W16 8.0 quad-turbo aggiorna pistoni, pompe olio e turbocompressori per reggere i 1.600 CV della “Thor Spec”. La carrozzeria long-tail allunga di 25 cm la poppa per ridurre il drag oltre i 420 km/h. È l’unica della lista ad aver superato realmente le 300 mph (304,773 mph nel 2019), pur offrendo climatizzatore bi-zona, impianto Hi-Fi Accuton e interni in pelle pregiata.

5. SSC Tuatara — 1.750 CV

Il V8 5.9 twin-turbo a piani d’aspirazione variabili raggiunge 8.800 giri/min e sfrutta una monoscocca in fibra di carbonio e titanio. Con coefficiente Cd 0,279 e 2.200 lb di downforce a 300 km/h, ha toccato 474,8 km/h sul tratto statunitense di SR-160. L’abitacolo utilizza schermi ruotabili che mostrano solo i dati essenziali sopra i 300 km/h, riducendo il carico cognitivo del pilota.

4. Hennessey Venom F5 — 1.817 CV

Il “Fury” V8 6.6 biturbo, con blocco in alluminio billet e due turbo Precision da 76 mm, è fissato direttamente al telaio monoscocca in carbonio da 86 kg. Peso totale: 1.360 kg. La modalità F5 Mode ottimizza aerodinamica attiva, ABS e trazione per tentare i 500 km/h in Texas. Solo 24 coupé e 30 roadster, ognuna firmata dal tecnico che ha serrato l’ultimo bullone.

3. Bugatti Bolide — 1.850 CV

Pensata per la pista ma omologata in tiratura limitata, pesa 1.450 kg grazie a viti in titanio stampate 3D e sospensioni push-rod in magnesio. Il W16 respira carburante 110 RON, libera 1.850 CV e genera 2.800 kg di carico a 320 km/h. La presa d’aria sul tetto varia forma con tecnologia “bubble-skin” attiva, riducendo il drag del 10% in rettilineo.

2. Rimac Nevera — 1.914 CV

Quattro motori elettrici e pacco batterie da 120 kWh strutturale a T raffreddato a olio. Il torque vectoring calcola 100 volte al secondo la coppia ideale su ciascuna ruota: 0-100 km/h in 1,85 s, 0-400-0 in 29,9 s. Può ricaricare a 500 kW, passando dallo 0 all’80% in 15 minuti. Nonostante i 2.150 kg, l’assetto firma 1,4 g laterali costanti grazie a sospensioni adattive Air-Ride.

1. Lotus Evija — 2.000 CV

Quattro e-motori Integrale a flusso assiale, 1.700 Nm per asse e batteria da 93 kWh sviluppata con Williams Advanced Engineering. La struttura monoscocca in carbonio pesa solo 129 kg, per un peso a secco di 1.680 kg: rapporto potenza/peso 1,19 CV/kg. Il tunnel Venturi “porous” incanala l’aria attraverso la coda riducendo il drag del 30%. Limitata a 130 esemplari, promette 0-300 km/h in meno di 9 s e 402 km di autonomia WLTP.

Dalla scheda tecnica all’esperienza su strada

Numeri simili impressionano sulla carta, ma rivelano il loro senso solo dietro al volante: il collo che si incolla al poggiatesta quando oltre 1.500 Nm ti catapultano verso l’orizzonte, il fischio di un turbo da 110 mm o il silenzio surreale di 2.000 CV elettrici che spingono senza una goccia di benzina. Per chi desidera provarlo in prima persona, il noleggio breve di hypercar offre pacchetti “all-inclusive” con istruttore, coperture assicurative dedicate e telemetria in tempo reale: un modo per trasformare i numeri da record in chilometri vissuti, senza l’impegno d’acquisto né i costi di manutenzione di un’auto da collezione. In fondo, la vera unità di misura di questi mostri da oltre mille cavalli non è la brochure, ma l’adrenalina che ti rimane addosso dopo aver provato dal vivo le sensazioni dei piloti di questi bolidi.

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